Trump vuole svuotare Gaza

«SANTI DEPORTATI E TUTTI I PROFUGHI DEL PURGATORIO!» 

Eccomi qui, Libero Cacchio, con il mio caffè corretto grappa - oggi sestuplo, che servirebbe un intero distillato palestinese per digerire questa follia. Trump, il nuovo messia della Casa Bianca, ha partorito un piano che farebbe impallidire persino i peggiori dittatori del Novecento: svuotare Gaza come fosse un appartamento in affitto.

"La ripuliremo", dice lui, come se un milione e mezzo di esseri umani fossero polvere da spazzare sotto il tappeto di Giordania ed Egitto. E l'estrema destra israeliana applaude, con quel Smotrich che definisce "eccellente" l'idea di deportare un popolo intero. Quando insegnavo Storia ai miei studenti, spiegavo che certe pagine non si sarebbero mai più ripetute. Mi sa che devo bruciare i vecchi appunti.

E le bombe? Ah, quelle sì che arrivano! Biden le aveva bloccate, ma Trump le ha già rimesse in viaggio: 2000 libbre di "democrazia" pronte a piovere su quello che lui chiama "cantiere di demolizione". Come se Gaza non fosse già abbastanza in macerie.

Hamas dice che sventerà il piano. Certo, come no: con quali armi, visto che non hanno più neanche le case dove vivere?

Vaffanculo, mi verso un altro grappino, che oggi non basta neanche tutto l'alcol del mondo per dimenticare che stiamo assistendo a un nuovo esodo biblico, solo che invece di Mosè c'è Trump e invece del Mar Rosso c'è un muro.

Libero Cacchio,
(che una volta insegnava Storia, prima che lo allontanassero per aver paragonato certi piani di "pulizia" ai peggiori capitoli dei libri che spiegava ai suoi studenti) 

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